RUBINETTI IN OTTONE
L'ottone è una lega ossidabile tra rame e zinco, che, per essere utilizzata nel mondo del bagno viene cromato.
La cromatura viene effettuata dalle galvaniche applicando per uno spessore di pochissimi micron e mediante elettrolisi del cromo trivalente.
Fino a qualche anno fa, in Italia, si applicava il cromo esavalente che ha provocato danni ambientali enormi. Senza contare che l'istituto per la
ricerca sul cancro lo ha classificato come cancerogeno per l'uomo in classe I.
Per fortuna in Italia ora si utilizza il cromo trivalente che ha effetti tuttalpiù tossici ma non cancerogeni.
Il reparto della galvanica, dove si applica il cromo all'ottone, è quello più delicato all'interno della produzione di un miscelatore ed è quello che ha conseguenze
ambientali maggiori.
RUBINETTI IN ACCIAIO
L’Acciaio è una lega tra ferro e carbonio, una straordinaria invenzione dell'uomo che ha rivoluzionato parecchi ambiti, tra cui l'edilizia, generando
un cambio radicale nei metodi costruttivi e consentendo arditissime architetture moderne.
Conosciuto e apprezzato per la sua resistenza l'acciaio non è molto utilizzato nel mondo dell'interior design ed anche nel bagno non trova
ancora diffusione, se non in ambienti pubblici o in situazioni particolari.
Ma le percentuali di utilizzo di questo materiale stanno crescendo velocemente e, ne siamo certi, nel futuro il miscelatore di qualità sarà quello in
acciaio.
Prepariamoci allora ad accogliere questo nuovo materiale esaminando i vantaggi che consente ed i motivi che lo renderanno protagonista nei bagni del futuro, concentrandoci poi sull'utilizzo di questo materiale per la costruzione dei miscelatori.
L'ottone cromato è di gran lunga il materiale più utilizzato per i miscelatori, specie per chi cerca un prezzo economico, ma l'acciaio sta rapidamente conquistando quote di mercato. Esaminiamo virtù e difetti di uno e dell'altro materiale.
Resistenza dei due materiali
Che l’acciaio sia resistente è cosa nota. È comunemente considerato uno dei materiali più resistenti che possano essere utilizzati. Ma il termine "resistenza" può avere vari significati, quindi di che tipo di resistenza si parla?
Nel nostro caso, parlando di rubinetti, dobbiamo soddisfare due caratteristiche di resistenza: meccanica e chimica.
Si deve però precisare che l'acciaio che si definisce eterno e resistente non deve essere stato sottoposto a riscaldamento termico (termofuso): in questo caso l’acciaio perde le sue caratteristiche. Per questo l’acciaio 316 deve essere lavorato “scavandolo” e non in fusione, come invece può essere fatto con l’ottone. Infatti se lavorato correttamente l’acciaio 316 resiste addirittura alle nebbie sulfuree, all’acqua marina, alle piogge acide e all’inquinamento atmosferico.
Non possiamo dire lo stesso dell'ottone cromato che si può scalfire meccanicamente e che subisce l'attacco chimico, ad esempio quello di un anticalcare.
Ottone o acciaio: produzioni a confronto
Gli aspetti produttivi giocano a favore dell'ottone cromato: è decisamente molto più semplice da produrre, a differenza del rubinetto
in acciaio che deve essere scavato e tornito.
L'ottone invece può essere facilmente termoformato: una volta ottenuto lo stampo si fa colare l'ottone all'interno e si ricavano le varie componenti per il
rubinetto.
Le lavorazioni dell'acciaio - la necessità che venga scavato - ne fanno aumentare il costo. Il risultato è generalmente migliore di una termofusione in quanto i pezzi si presentano più compatti. Nella termofusione, invece, il rischio è che si creino dei piccoli fori che abbassano la qualità del rubinetto.
La maggiore facilità di lavorazione dell'ottone spiega il minor costo di un miscelatore in ottone rispetto ad uno in acciaio.
Design ed estetica
Chi preferisce un'estetica minimale, lineare dalle forme pulite, sicuramente troverà nei miscelatori in acciaio soddisfazione alle proprie
esigenze.
Chi invece ama forme più elaborate, magari classiche o rotondeggianti, dovrà esaminare la più ampia gamma disponibile di rubinetterie cromate.
Se si desidera avere una superficie lucida a specchio, riflettente, sarà bene optare per un rubinetto in ottone cromato mentre se si preferisce la superficie satinata e/o spazzolata si potrà scegliere sia un miscelatore in acciaio che in ottone cromato. Ma la superficie satinata rende meglio nell'acciaio.
Chi desidera un rubinetto colorato (oppure le versioni nero opaco e bianco opaco) troverà più scelta nella gamma dell'ottone cromato, disponibile oggi in molti più colori rispetto all'acciaio.
Igiene e salubrità
L'acciaio è antibatterico ed igienico: i batteri infatti non prolificano, basti pensare che è il materiale che si utilizza nelle sale operatorie, nei piani delle cucine e per le pentole. Alcune aziende stanno presentando anche lavabi da bagno in acciaio.
Se i miscelatori in ottone a contatto con aria e acqua nel tempo arrugginiscono, l'acciaio è invece un materiale "passivista", che non subisce cambiamenti a livello estetico; inoltre essendo inossidabile non arrugginisce.
Se si pensa che tutti i giorni si usa il rubinetto per bere, lavarsi le mani ed i denti e che secondo le statistiche si consumano mediamente 5 litri al giorno a persona solo per questi utilizzi primari, è bene farsi qualche domanda sulla qualità del miscelatore da cui l'acqua sgorga.
Pulizia
Nonostante le doti di resistenza, anche l'acciaio ha bisogno di accorgimenti nella pulizia: è importante non utilizzare mai pagliette abrasive metalliche per non graffiare le superfici, non spruzzare un detergente direttamente sul rubinetto ma utilizzare un panno morbido imbevuto della sostanza pulente diluita e sciacquare sempre molto bene rimuovendo tutti i residui di detersivo ed infine asciugare.
Eventuali depositi di calcare si eliminano con i prodotti specifici per la pulizia dell’acciaio inossidabile.
Sia per la pulizia dei miscelatori in acciaio, per non deteriorarne il film protettivo, che per quelli in ottone, è fortemente sconsigliato utilizzare prodotti contenenti acido cloridrico (muriatico) e candeggine.
È comunque da ricordare che, a fronte di eventuali graffi, l’acciaio è sempre ripristinabile per lavorazione meccanica: tramite lucidatura o satinatura, a meno che non sia presente una lavorazione particolare della superficie (ad esempio la punzonatura del corpo del miscelatore).
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